Category: Pentagramma

Sezione di Rivista!unaspecie specializzata nella musica: recensioni di libri pubblicati da editori melomani e indipendenti; interviste per divulgare i nuovi orizzonti; approfondimenti per rievocare i grandi interpreti del suo passato

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Recensione di ‘Possibilities’, il libro autobiografico di Herbie Hancock

15 Luglio 2021 Olivia

Chi ama il piano, chi nutre una forte passione per la musica in genere, chi è attratto dalle storie di vita di chi la musica l’ha vissuta dal suo interno, non può non appassionarsi a Possibilities, il libro autobiografico di quel mostro sacro del jazz che è Herbie Hancock. In Possibilities, questro grandissimo compositore e maestro di piano nato negli anni ‘40 esterna le sue personalissime riflessioni sui circa 70 anni di musica che hanno riempito la sua vita e continuano a riempirla ancora oggi mentre lui, ottantunenne, continua tranquillamente la sua attività.

Il libro scorre piacevolmente partendo da quello che fu il suo primo approccio col magico mondo della musica, passando per le sue prime lezioni di pianoforte classico, le prime apparizioni in pubblico, e le esperienze in super-band, fianco a fianco con altri mostri sacri della musica come Miles Davis, Stevie Wonder, Wayne Shorter, Joni Mitchell. Possibilities è dunque un preziosissimo contributo alla letteratura jazz, scritto peraltro da un uomo che il jazz lo ha inventato e vissuto come pochi altri, ed è un libro che non può assolutamente mancare sugli scaffali della nostra libreria di casa.

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Recensione di Broken Music – Sting

4 Febbraio 2020 Olivia

Non tutti forse sanno che Gordon Matthew Thomas Sumner (in arte Sting) prima di affermarsi come cantante e rockstar di livello mondiale era un ragazzo molto semplice e genuino come tanti altri, un ragazzo che ha trascorso un’infanzia abbastanza movimentata e ricca di avvenimenti che hanno contribuito senza dubbio a formarlo ed a prepararlo alle difficoltà della vita.

Nato il 2 Ottobre del 1951 a Wallsend, un piccolo sobborgo della città inglese di Newcastle, e figlio di un lattaio e di una casalinga, Sting appare già in tenera età molto appassionato alla musica e totalmente rapito ed affascinato dalle sue combinazioni armoniche e melodiche; inizia infatti già da subito ad ascoltare ripetutamente tutti i dischi in vinile che trovava in casa ed a toccare per la prima volta i tasti di un vecchio pianoforte della mamma per fare i suoi primi esperimenti musicali rinchiuso in una stanza.

Col passare degli anni il ‘pungiglione’ inglese inizia la sua opera di autoconvincimento che fare il musicista ed il cantante poteva diventare per lui un vero e proprio mestiere con il quale guadagnarsi da vivere e, considerata anche la sua totale repulsione verso qualsiasi tipo di lavoro comune o tradizionale che considerava estremamente noioso, quest’impulso risultò alla fine fondamentale per gettare le basi della sua lunghissima e gratificante carriera.

Broken music oltre ad essere un libro autobiografico scritto molto bene (non dimentichiamo che è stato tra le tante cose anche insegnante di lettere e filosofia) in cui lui parla sempre in prima persona della sua vita familiare e professionale, è anche una chiara dimostrazione del suo indubbio talento di narratore e di scrittore; molto notevole è infatti la sua capacità di raffigurare con poche parole una scena o una situazione realmente vissuta, arrivando in modo diretto a colpire il lettore naturalmente e senza fronzoli.

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